casa intelligente parte 4 – luci

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casa intelligente parte 4 – luci / smart house part 4 – lights

Per utilizzare il sistema Philips Hue è necessario acquistare uno starter kit che insieme all’hub  contiene, a seconda dell’investimento che si vuole fare, un certo numero di lampadine e interruttori wireless. 

L’hub è il dispositivo che collegato al modem di casa permette i controlli a distanza e crea la rete wifi zigbee che gestisce le lampadine e tutto il resto.

Le lampadine possono essere di tre tipi: a luce calda, a luce da calda a fredda, a “colori”. Tutte sono dimmerabili (da + intensa a – intensa, da + calda a + fredda, ecc…) e a alta prestazione energetica. Oltre alle lampadine Philips produce strisce led per interni e per esterni, faretti, plafoniere, lampadari, lampade da tavolo tutte compatibili. 

Sulla rete si trovano parecchie recensioni sul sistema che spiegano molto bene le funzionalità, quindi mi limito a considerazioni personali dopo un anno di utilizzo.

Gli apparecchi luminosi sono ovviamente collegati alla rete elettrica a 220 volt, invece gli interruttori senza fili e i sensori di movimento funzionano a pile e ad oggi non le ho ancora cambiate. Questo è possibile perché la rete zigbee è a bassissimo consumo in quanto deve trasmettere pochissimi dati: i valori acceso/spento (1 o 0),  i valori luce calda/luce fredda (da 1 a 256) e i tre valori RGB – red/green/blue che danno la colorazione (sempre da 1 a 256 per 3). Rispetto ai dati che una normale rete wifi deve trasmettere per la musica o i video è proprio niente. Inoltre ogni elemento del sistema (lampadine piuttosto che sensori di movimento) creano una rete mesh, ovvero ognuno fa da ripetitore all’altro e ciò limita il consumo di energia.

Philips raccomanda di non superare il numero di 50 tra  tra lampadine e accessori per non “affaticare” il sistema. Attualmente sono presenti circa 40 elementi e non riscontro nessun problema di rallentamenti o di crash di sistema.

E’ utile la possibilità di spegnere le luci del terzo piano, dimenticate accese, quando si è scesi al piano terra utilizzando l’applicazione gratuita per lo smartphone da cui si setta e si controlla tutto attraverso un’interfaccia molto intuitiva. In particolare: una volta avvitate le lampadine e rilevate in pochi secondi dal sistema si possono creare delle etichette che rappresentano le  stanze della casa e collegarle alle lampadine e all’interruttore wireless presenti nella camera.

E’ possibile creare delle routine giornaliere (al tramonto accendi le luci del giardino e spegnile all’alba), grazie alla geo-localizzazione spegnere le luci senza fare nulla quando si esce di casa, utilizzare gli scenari predisposti (più colori nella stessa stanza) o crearne di nuovi.

Il costo dei dispositivi è ovviamente molto più alto rispetto a lampadine, interruttori e sensori di movimento tradizionali ma visto che la rete zigbee agisce come collegamento tra loro a mio avviso il costo di un tradizionale impianto elettrico e dell’assistenza muraria per realizzarlo è superiore.

E’ compatibile con gli assistenti vocali (io ho provato con Alexa) quindi un valido supporto alle persone anziane o con difficoltà motorie.

L’applicazione sullo smartphone si arricchisce quasi settimanalmente di nuove funzionalità a dimostrare che è un sistema giovane e in continuo sviluppo.

Tirando le somme…

To use the Philips Hue system it is necessary to purchase a starter kit that together with the hub contains, in depending on the investment you want to make, a certain number of light bulbs and wireless switches.

The hub, connected to the home modem, is the device that allows remote controls and creates the zigbee wifi network that manages the bulbs and all the rest.

The bulbs can be of three types: warm light, warm to cold light, “colors”. All are dimmable (from + intense to – intense, from + warm to + cold, etc …) and have a high energy performance. In addition to the bulbs, Philips produces indoor and outdoor led strips, spotlights, ceiling lights, chandeliers, table lamps, all compatible.

On the net there are several reviews on the system that explain the functionalities very well, so I limit myself to personal considerations after a year of use.

Lamps are obviously connected to the 220 volt power supply, instead the wireless switches and the motion sensors work on batteries and afetr a year I have not changed them. This is possible because the zigbee network is very low power because it must transmit very little data: on / off values (1 or 0), warm / cold light values (from 1 to 256) and the three RGB values – red / green / blue which give the color (always from 1 to 256 of 3). Compared to the data that a normal wifi network must transmit for music or video, it is nothing. Furthermore, each element of the system (light bulbs instead of motion sensors) creates a mesh network, that is, each acts as a repeater of the other and this limits energy consumption.

Philips recommends that you do not exceed 50 bulbs and accessories so as not to “fatigue” the system. Currently there are about 40 items and I do not encounter any problems with slowdowns or system crashes.

The possibility of turning off the lights, forgotten switched on, on the third floor is useful when you have gone down to the ground floor using the free smartphone app from which you set and control everything through a very intuitive interface. In particular: once you have screwed the bulbs and detected them in a few seconds from the system, you can create labels that represent the rooms in the house and connect them to the bulbs and the wireless switch in the room.

It is possible to create daily routines (at sunset turn on the garden lights and turn them off at dawn), thanks to the geo-location you can automatically switch off the lights when you leave the house, use the prepared scenarios (more colors in the same room) or create new ones.

The cost of the devices is obviously much higher than normal bulbs, switches and motion sensors, but since the zigbee network acts as a link between them, in my opinion, the cost of a traditional electrical system and of building assistance is greater.

It is compatible with voice assistants (I have tried with Alexa) so a valid support for elderly people or those with mobility difficulties.

The application on the smartphone is enriched almost weekly with new features to demonstrate that it is a young and constantly developing system.

Summing up …

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