casa intelligente parte 1

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casa intelligente parte 1 / smart house part 1

Si parla di automazione degli edifici da parecchi anni come un sistema tecnologico che grazie a sensori e attuatori mette in comunicazione gli impianti esistenti all’interno di un edificio.

Un sistema intelligente che svolge dei comandi, monitora alcuni parametri ambientali, gestisce autonomamente alcune regolazioni e segnala eventuali malfunzionamenti.

I grandi edifici automatizzati erano dotati di una complessa rete di apparecchiature non facili da assemblare e di costose “centraline”. Era necessario dotare gli edifici di ulteriori cavedi per il passaggio delle canalizzazioni, vani tecnici, scatole di derivazione e incassi finali. Anche i costi di progettazione aumentavano notevolmente i costi di un impianto domotico rispetto ad uno tradizionale.

Ma una volta in esercizio il sistema garantiva una maggiore efficienza, una riduzione dei consumi energetici, una immediata manutenzione degli impianti e in definitiva una migliore qualità della vita per gli utenti.

C’era però un grande problema: al tempo i  “protocolli” di comunicazione tra le apparecchiature, necessari per far “vivere” il sistema, erano “chiusi”, nel senso che ogni casa produttrice utilizzava il proprio e che obbligava l’utente a vincolarsi alla ditta e alle sue capacità di implementazione e sviluppo.

Ben presto divenne evidente che rendere questi protocolli “open source” avrebbe aperto nuove strade e giovato alla diffusione della automazione degli edifici.

KNX, MODBUS, DALI, DMX512, ONIF sono alcuni tra i protocolli sopravvissuti alla selezione naturale, ognuno dei quali comunque gestisce in particolare il proprio settore: controllori logici, illuminazione, video sorveglianza.

Poi c’è stata la diffusione globale del wi-fi, degli smartphone e del Cloud.

(continua…)

We have been talking about building automation for many years as a technological system that uses sensors and actuators to connect existing tecnolocical systems within a building.

An intelligent system that executes commands, monitors some environmental parameters, independently manages some adjustments and signals any malfunctions.

Automated big buildings were equipped with a complex network of equipment that was not easy to assemble and expensive “control units”. It was necessary to equip the buildings with additional cavities for the passage of ducts, technical rooms, junction boxes and builts-in. Even the project have significantly increased the costs of a home automation system compared to a traditional one.

But once in operation the system ensured greater efficiency, a reduction in energy consumption, immediate maintenance of the systems and a better quality of life for the users.

There was, however, a big problem: at the time the “protocols” of communication between the equipment, necessary to make the system “active”, were “closed”, that is to say each manufacturer used his own and that it forced the user to bound to the company and its implementation and development capabilities.

It soon became clear that making these protocols “open source” would open new development prospects and benefit the spread of building automation.

KNX, MODBUS, DALI, DMX512, ONIF are some of the protocols that survived natural selection, each of which manages its own sector in particular: logic controllers, lighting, video surveillance.

Then there was the global spread of wi-fi, smartphones and the Cloud.

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